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"SOLIDIAMO" 2016 - "in versi" gita TODI e ORVIETO

CRONISTORIA IN VERSI di RAOUL

Nel mezzo del cammin di nostra vita, . . . ( c’è chi, è a tre quarti e chi a quattro quinti),
certo in po’ acciaccati, ma per niente vinti, ci siam trovati sopra un torpedone
che va ad Orvieto e Todi, ma vien da Frosinone.
La giornata promette di un gran bene ……..le nuvole son nere e l'acqua va e viene,
ma ecco che alla prima stazione … si apre una busta e arriva il ciambellone.
Lo ha fatto per noi la signora Agnese, una che fa dolci senza badare a spese!
E' solo l'inizio, ma  'sta compagnia, già sorride e gli rimonta l'allegria,
ché gli anni so’ tanti e le gambe non corrono più, ma dentro all'anima ce sta la gioventù!



Giunti al fin della giornata, scriviamo quattro versi, per far sì che i bei ricordi, non vadan tutti persi!
Vista mozzafiato:  Santa Maria della Consolazione,
perfetta simmetria dal dietro e dal davante, è un gran capolavoro 'sto battistero del Bramante.
Bello di fuori, armonioso da dentro, gli è crollata una statua  proprio nel centro,
colpa del terremoto e di chi non ha pensato, che un piedistallo rotto … andava riparato.
Lo ha fondato Tudero sto paese in vista fiume, dove ha voluto un'aquila volando con le piume,
per saper qual'era nessuno mai si sbaglia: è quella che negli artigli portava una tovaglia.
Il duomo l'han chiamato Santa Maria dell'Annunziata, di stile roman/gotico il dentro e la facciata.
Crebbe maestoso e lento per molti anni e mesi, finché nel cinquecento arrivò il vescovo Cesi,
parola che in latino dà l'idea del tagliare,ma lui pensava solo a crescere e  magnificare!
Quel suo aspetto mistico, privo di ricchezze, fu trasformato invero con delle nefandezze.
Era un lavoro perfetto, ma sulle sue navate, ebbero l'effetto di stupide trovate.
Drappi, dipinti e orpelli e un prezioso coro in legno, ne han cambiato l'estetica in modo poco degno.
Infine il duomo di Orvieto, che significa città vecchia, dove la virtù dell'arte  con l'amicizia specchia.
Maitani accorse a completare il duomo, che non riusciva a fare, quell'altro. . . un pover'uomo difficile da ricordare!
e, per fare più bella l'opera, questo architetto, grande scultore, chiamò a dargli una mano,
e questo è vero cuore, un suo grande amico chiamato Andrea Pisano.